CALENDARIO EVENTI 2019

è COMPOSTO DA DUE CERCHI QUELLO ESTERNO COMPRENDE GLI EVENTI Più CONOSCIUTI E GIA A CALENDARIO DA PARECCHIE EDIZIONI, E QUELLO CENTRALE DEFINITO CALENDARIO ARCAICO CHE MERITA ALCUNI APPROFONDIMENTI....

Il filo conduttore della programmazione proposta è quello del calendario lunare. 

È un tipo di calendario che precede quelli solari a cui siamo abituati da secoli. È un calendario che riporta all’Uomo quando era cacciatore, raccoglitore, pastore. Un uomo che vive in completo connubio con la natura. 

Il territorio di Triora è un territorio molto ampio, che va dai margini dell’ambito mediterraneo fino alle Alpi liguri. Un territorio che è stato abitato in modo diverso nel tempo e che vuole ritornare protagonista con questa dimensione di evento che è il suo calendario, un calendario ancestrale. Perché a Triora la vita è ancora – e sempre sarà – a misura naturale. 

Triora è un abitato, ma anche uno spazio articolato con un ampio territorio e ormai un modo di vivere e di affrontare una Liguria diversa, inattesa, emozionale. 

L’anno è diviso in due sezioni: arco ascendente ed arco discendente. La buona e la cattiva stagione. Con il primo maggio inizia l’arco ascendente (periodo estivo), che trova il suo apice nel primo agosto, mentre l’arco discendente (periodo invernale) inizia il primo novembre con apice il primo di febbraio.

Si parla di un tempo ciclico: ogni anno è scandito da attività fisse, in campagna, nel bosco, sui pascoli. Le feste sono qualcosa di più rispetto a quello che oggi si intende con tutte le implicazioni commerciali. 

Il calendario lunare, sia a Triora che in Liguria, è stato, nel tempo, adattato a culture successive: da quella ligure preromana a quella romana, fino alla dimensione cristiana. Però è assolutamente adatto ad essere riletto in un luogo dai confronti, anche climatici, estremi, come è Triora. 

Ovviamente, quando si leggeranno in nomi delle ricorrenze, i riferimenti primari, ci si potrà riferire con evidenza ad un calendario di tipo celtico. Una cultura paneuropea, che 2500 anni fa aveva maturato un’articolata diffusione dall’area dell’Anatolia (attuale Turchia) alla penisola iberica fino alle isole britanniche ove oggi, di fatto, è ancora viva. Una cultura che informa di sé, anche attraverso il calendario e le ricorrenze, l’essenza del tempo della festa nel contesto continentale.

Si pensi a Triora come luogo eminente e abitato dai Liguri, esponenti di una cultura contemporanea a quella celtica. I Liguri, ormai divenuti (anche) agricoltori e legati alla coltivazione del frumento (triticum, da dove giunge la radice del nome di Triora, il luogo ove si macina, a tempo dovuto) non devono aver mancato di fare riferimento a quel calendario.

Se è certo che i Liguri a suo tempo presenti nelle propaggini occidentali dell’attuale regione a noi è nota come “Liguria”, non si siano celtizzati – è altrettanto chiaro che le tribù liguri degli Ingauni (da cui l’odierna Albenga, poi sede vescovile cristiana), degli Intemeli (da cui l’odierna Ventimiglia, poi sede vescovile cristiana) e dei Montani (una dimensione che sfugge, ancora oggi), abbiano fatto riferimento ad una religiosità di tipo naturalistico che si materializza in figure con influenza fortemente centroeuropea. Si pensi a Bellenus (nome latinizzato) che si ricalca sul protoceltico Belanu, dio della luce, della fertilità, della bellezza. Da cui, ad un tempo, Costa Balenae nel comune di Riva Ligure, presso Taggia, proprio sullo sbocco al mare della valle Argentina che ha in Triora la sua testata.

Il termine è dunque un teonimo – nome di luogo legato alla divinità.

Probabilmente la radice delle località italiane Bellino e Belluno, e delle località irlandesi di Belfast, Belleek, Ballyshannon, Belau e Baal Hills, risale allo stesso etimo della divinità.

E il richiamo assoluto nel progetto lo si ritrova nella ricorrenza di Beltane. L’elemento simbolico distintivo è il fuoco.

Fuoco e acqua, dunque, e poi Natura, alberi e luoghi.

Gli elementi naturali sono collegati ad una visione complessiva che ritma l’anno e le ricorrenze.

Triora vive di elementi naturali e si collega così anche a realtà vicine, ad esempio nella simbologia delle feste arboree.

Ne consegue che il ciclo di eventi pensato per Triora non fa che riproporre ricorrenze salienti dell’anno in modo completo e rispondente alle vicende territoriali, anche in rapporto alle colture dei diversi periodi.

Si tratta di ricorrenze di cui si è rinnova la memoria, anche in relazione alle successive assimilazioni romane e cristiane. Momenti che Triora ed altre località liguri hanno vissuto, condivisioni che hanno coinvolto Comunità in determinati periodi dell’anno, che sopravvivono anche nella memoria e che possono trovare nel programma di Triora una sintesi e una pluralità di riferimenti.

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